Ridere per non piangere. La radice tragica del comico.— Giuseppe Pontiggia
Ridere per non piangere. La radice tragica del comico.
Il male conferma la nostra superiorità o conforta la nostra debolezza.
C'è più da imparare dalle oscurità di un maestro che dalla chiarezza di un discepolo.
Maestri di vita. Dispiace nei cosiddetti maestri non che cambino le idee, ma che le idee non li cambino.
Definire che cosa sia l'aforisma è una definizione al quadrato, un aforisma impossibile.
I fanatici non sono gli unici convinti di possedere la verità (quasi tutti ne sono convinti), sono solo i più terrorizzati di perderla.
I veri geni del comico non sono coloro che ci fanno ridere di più, ma coloro che svelano una zona sconosciuta del comico.
Attraverso la comicità vediamo l'irrazionale in ciò che sembra razionale, il folle in ciò che sembra sensato, l'insignificante in ciò che sembra pieno di importanza.
Non c'è niente di più comico dell'infelicità.
La comicità è arte genetica.
Un comico può durare soltanto fino a quando lui stesso o il suo pubblico non lo prendono sul serio.
Tutti i grandi comici, da sempre, si muovono e si comportano in maniera immatura, come bambini.
La prima cosa a sparire quando un paese viene trasformato in uno stato totalitario è la commedia e i comici. Poiché le persone ridono di noi, non credo che capiscano davvero quanto siamo essenziali per la loro salute mentale.
La comicità è la percezione dell'opposto, del diverso; l'umorismo ne è il sentimento.
I comici sono diversi da qualsiasi altro individuo. Vedi me: per una buona battuta darei mia moglie in pasto ai lombrichi. Bè, anche per una battuta così così.