L'essenza dell'arte è riservatezza infinita.— Gottfried Benn
L'essenza dell'arte è riservatezza infinita.
C'è soltanto l'uomo superiore, cioè l'uomo che tragicamente combatte, solo di lui si occupa la storia, solo lui ha un senso pieno in termini antropologici.
Il più grande piacere per un avaro è la rinuncia a un piacere.
Se si scrivesse sempre soltanto quello che quindici anni dopo sarebbe opportuno aver scritto, è probabile che non si scriverebbe niente del tutto.
La storia non progredisce in base a principi democratici: avanza per mezzo della violenza.
Il matrimonio è un'istituzione per la paralisi dell'istinto sessuale.
L'arte non prescinde dal tempo per esprimere semplicemente lo spirito della Storia universale, bensì è connessa al ruolo delle mode e a tutti gli ambiti del gusto.
Un'opera d'Arte è punto di arrivo: nessuno potrà mai migliorare la Pietà di Michelangelo. Essa è una realtà legata totalmente al suo autore. Una scoperta scientifica è invece sempre migliorabile.
L'arte deve fare in modo che i sentimenti di fraternità e amore per il prossimo, oggi accessibili solamente agli uomini migliori della società, diventino sentimenti abituali, istintivi in tutti.
L'arte, se ci libera dai feticci assenti e astratti, ci libera anche dalle idee generose e dalle preoccupazioni sociali, ugualmente feticci.
Il sesso è l'arte di controllare la mancanza di controllo.
La differenza tra l'arte e la vita è che l'arte è più sopportabile.
L'azione è la grande novità del linguaggio: "Fare ciò che si sa". L'arte, sarà tanto più libera quanto più sarà antiletteraria.
L'arte è una collaborazione tra l'uomo e Dio, e meno l'uomo fa, meglio è.
Arte è imporre un disegno all'esperienza, e il nostro godimento estetico sta nel riconoscere quel disegno.
Le arti, quando sono sane, sono succinte.