Il più grande piacere per un avaro è la rinuncia a un piacere.— Gottfried Benn
Il più grande piacere per un avaro è la rinuncia a un piacere.
L'essenza dell'arte è riservatezza infinita.
Niente da dire contro i medici, gente grandiosa: prima quando si aveva una puntura di zanzara ci si grattava, oggi ci possono prescrivere dodici pomate diverse e nessuna serve.
Il matrimonio è un'istituzione per la paralisi dell'istinto sessuale.
Ovunque sono uomini, lì dimoreranno anche dèi.
Lo stile è superiore alla verità, porta in sé la dimostrazione dell'esistenza.
L'avarizia impedirà a un uomo di finire in miseria, ma in genere lo rende troppo pauroso per consentirgli di diventare ricco.
L'avarizia accumula ricchezze che usa per il tornaconto personale, non nell'interesse collettivo.
Se i cristiani credessero effettivamente a Cristo farebbero il più delle volte il contrario di ciò che fanno e sarebbero l'opposto di quel che sono in quasi tutte le ore della vita cioè superbi, avidi, avari, vendicativi, violenti, carnali e bestiali.
Vissero infelici perché costava meno.
La barba la portano gli avari per non comprare la cravatta.
I pensieri dell'avaro sono pesanti e lividi come il metallo ch'egli ama.
Il taccagno è un avaro che recita male la propria parte.
L'avaro non è buono nei confronti di nessuno, pessimo nei confronti di sé stesso.
Chi è ricco? Chi nulla desidera. Chi è povero? L'avaro.