C'è solo un modo di buttare via il proprio denaro: non spenderlo.
La gratitudine guarda al passato e l'amore al presente; paura, avarizia, lussuria e ambizione guardano al futuro.
L'avaro è senz'altro un pazzo: che senso ha, infatti, vivere da povero per morire da ricco?
Essere avaro vuol dire rubare agli altri, scialacquare vuol dire rubare a sé ed agli altri.
Piangiamo sulla povertà, ma non inteneriamoci per l'avarizia nemmeno se è l'avarizia di un povero.
L'avarizia è sempre in punto di morte, tutte le cose per essa si trasformano nel fuscello a cui si attacca nell'angoscia dell'agonia. L'avarizia vede dappertutto il fondo della cassetta, per essa il mondo è logoro fin dall'inizio. È sempre al verde.
Perfino le persone prodighe diventano, con un avaro, oculate, attente improvvisamente alla ripartizione delle spese.
La barba la portano gli avari per non comprare la cravatta.
La disdetta dell'avaro è che non riesce a infilarsi nella fessura del salvadanaio.
Uno dei primi effetti della bellezza femminile su di un uomo è quello di levargli l'avarizia.
Che cos'è l'avarizia? È un continuo vivere in miseria per paura della miseria.