C'è solo un modo di buttare via il proprio denaro: non spenderlo.
L'avarizia com'è noto ha una fame da lupo e quanto più s'ingrassa tanto più si fa insaziabile.
L'avarizia è naturale. Percorri pure tutta la città, le piazze, le case, i templi: se qualcuno affermerà di non volere più di quello che gli basti --- la natura infatti è contenta di poco --- ritieni di avere trovato la fenice.
L'avaro ha altrettanto bisogno di ciò che possiede che di quello che non possiede.
La città è afflitta da due vizi tra loro opposti, l'avarizia e il lusso, rovinosi malanni che hanno fatto crollare tutti i grandi imperi.
Epitaffio su una lapide in un cimitero scozzese: Qui giace Fred Mc Guire. Gli cadde un penny: morì nella mischia.
L'avarizia è sempre in punto di morte, tutte le cose per essa si trasformano nel fuscello a cui si attacca nell'angoscia dell'agonia. L'avarizia vede dappertutto il fondo della cassetta, per essa il mondo è logoro fin dall'inizio. È sempre al verde.
L'avarizia nasce dalla convinzione che certe cose ci sono necessarie mentre probabilmente non lo sono, e dal timore che ci venga tolto ciò da cui dipende il nostro sostentamento.
L'avaro diventa ricco facendo mostra di essere povero, mentre il prodigo s'impoverisce facendo mostra di essere ricco.
Non si trova nessuno che voglia dividere il suo denaro: ma a quanti ciascuno distribuisce la sua vita! Sono stretti nel tenere la borsa; appena si tratta di perdere tempo, sono larghissimi in quella sola cosa in cui è virtù l'avarizia.
Il generoso sta al prodigo come il parsimonioso all'avaro.
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