Piangiamo sulla povertà, ma non inteneriamoci per l'avarizia nemmeno se è l'avarizia di un povero.— Jules Renard
Piangiamo sulla povertà, ma non inteneriamoci per l'avarizia nemmeno se è l'avarizia di un povero.
La vecchiaia arriva all'improvviso, come neve. Una mattina, al risveglio, ci si accorge che tutto è bianco.
Ci sono momenti in cui tutto va bene, ma non ti spaventare, non dura.
Alcuni uomini alzano gli occhi al cielo ma vedono solo i ragni del soffitto.
Bisogna dire la verità, almeno qualche volta, tanto per essere creduti il giorno in cui mentiremo.
Se avessi talento, verrei imitato. Se mi si imitasse, diventerei di moda. Se diventassi di moda, passerei rapidamente di moda. È meglio dunque che io non abbia alcun talento.
Gli avari sono dei contemporanei antipatici, ma dei graditissimi antenati.
Il più grande piacere per un avaro è la rinuncia a un piacere.
Il prodigo è arrogante, l'avaro è meschino. La meschinità è meglio dell'arroganza.
La barba la portano gli avari per non comprare la cravatta.
Sa perché dicono che sono avaro? Perché i soldi non li sbatto in faccia alla gente, come fanno certi miei colleghi.
L'avaro non è buono nei confronti di nessuno, pessimo nei confronti di sé stesso.
L'uomo economo è il più ricco degli uomini, ma l'avaro è il più povero.
L'avarizia comincia dove finisce la povertà.
Il parsimonioso è il più ricco degli uomini, l'avaro il più povero.
Maladetta sie tu, antica lupa, che piú che tutte l'altre bestie hai preda per la tua fame sanza fine cupa!