L'avarizia comincia dove finisce la povertà.
Molière, ragazzi miei, ha avuto l'onestà e il patriottismo a base del suo genio.
La rassegnazione della vigilia ha sempre preparato quella dell'indomani.
Gli uomini non vogliono mai distinguere tra la costanza e la fedeltà.
Il rispetto è una barriera che protegge egualmente il grande e il piccolo, ciascuno dal suo lato può guardarsi in faccia.
E così voi credete nella realtà!... Mi affascinate, davvero. Non vi avrei mai supposto ingenuo a tal segno. La realtà! Avanti, parlatemene, di questa realtà! Sottraetevi a queste candide fantasie. Suvvia! Siamo noi che la creiamo, la realtà.
L'avarizia è prudenza, e la prudenza avarizia.
L'avaro spende più da morto in un sol giorno di quanto facesse da vivo in dieci anni; e il suo erede spende più in dieci mesi di quanto non abbia saputo fare lui durante tutta la vita.
Tra l'avarizia e la prodigalità sta l'economia, ed è questa una virtù che l'uomo onesto deve praticare.
L'avaro ha una somma pazzia, che sempre stenta per non stentare, e la vita a lui fugge sotto speranza di godere i beni con somma fatica acquistati.
L'avaro ha altrettanto bisogno di ciò che possiede che di quello che non possiede.
L'uomo economo è il più ricco degli uomini, ma l'avaro è il più povero.
Sa perché dicono che sono avaro? Perché i soldi non li sbatto in faccia alla gente, come fanno certi miei colleghi.
Non importa quanto tardo, avaro o saggio sia un uomo. Egli sa che la felicità è indisputabilmente giusta.
Vissero infelici perché costava meno.
Perfino le persone prodighe diventano, con un avaro, oculate, attente improvvisamente alla ripartizione delle spese.
Oggi casa povera è il mondo intero, che ha tanto bisogno di Dio!
Non ho mai conosciuto una persona che ammettesse di essere ricca o di stare dormendo: forse chi è povero o sta sveglio ha un qualche grande vantaggio di ordine morale? Perché mai sarà così?
Chi pensa di potersi permettere di essere negligente non è lontano dalla povertà.
La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli; quella dei ricchi dai loro genitori.
L'aspetto più atroce della povertà è costituito dal fatto che rende ridicoli.
È nobile cosa la povertà accettata con gioia.
Non c'è nessuno così ricco che non abbia bisogno di ricevere, nessuno così povero che non abbia qualcosa da dare.
"Ricco no" - disse - "sono un povero con soldi, che non è la stessa cosa."
Al povero non va dato ciò che è possibile a noi ma ciò di cui lui ha bisogno.
Per arricchire Dio, l'uomo deve impoverirsi; affinché Dio sia tutto, l'uomo deve essere nulla.
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