L'avarizia comincia dove finisce la povertà.— Honoré de Balzac
L'avarizia comincia dove finisce la povertà.
Per sapere a che punto arriva la crudeltà di questi affascinanti esseri che fanno crescere così tanto le nostre passioni, dobbiamo vedere le donne tra di loro.
Quel che rende indissolubile le amicizie e ne raddoppia l'incanto è un sentimento che manca all'amore: la sicurezza.
L'amore che si basa sul denaro e sulla vanità genera la più ostinata delle passioni.
L'amore è la poesia dei sensi.
Gli incompresi si dividono in due categorie: le donne e gli scrittori.
Alla povertà mancano molte cose, all'avarizia tutte.
Il più grande piacere per un avaro è la rinuncia a un piacere.
Il verbo «dare» gli è tanto in odio che non dice mai «Ti dò il buon giorno», ma «... te lo impresto».
L'avarizia. È così sciocca che non sa neppure contare.
Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia.
La barba la portano gli avari per non comprare la cravatta.
L'avaro spende più da morto in un sol giorno di quanto facesse da vivo in dieci anni; e il suo erede spende più in dieci mesi di quanto non abbia saputo fare lui durante tutta la vita.
Non si trova nessuno che voglia dividere il suo denaro: ma a quanti ciascuno distribuisce la sua vita! Sono stretti nel tenere la borsa; appena si tratta di perdere tempo, sono larghissimi in quella sola cosa in cui è virtù l'avarizia.
L'avarizia degli uomini è tanto grande che ciascuno s'ingegna quanto può di prender molto dagli altri e di render poco.
Se denaro è simbolo di escrementi, l'avarizia non è che una forma di coprofagia.