Chi è ricco? Chi nulla desidera. Chi è povero? L'avaro.— Biante
Chi è ricco? Chi nulla desidera. Chi è povero? L'avaro.
Ciò che possiedi di buono, ascrivilo agli dèi, non a te.
Parla al momento giusto.
Cos'è invece proprio dello sciocco? Voler nuocere, e non poterlo fare.
Apprestati lentamente al lavoro, ma ciò che cominci, portalo a termine.
Non si trova nessuno che voglia dividere il suo denaro: ma a quanti ciascuno distribuisce la sua vita! Sono stretti nel tenere la borsa; appena si tratta di perdere tempo, sono larghissimi in quella sola cosa in cui è virtù l'avarizia.
L'avarizia è un vizio che può trarre in inganno perché all'inizio assume l'aspetto di una virtù.
L'avarizia è naturale. Percorri pure tutta la città, le piazze, le case, i templi: se qualcuno affermerà di non volere più di quello che gli basti --- la natura infatti è contenta di poco --- ritieni di avere trovato la fenice.
Io non sono avaro, solo pidocchioso. A Napoli si chiamano pidocchiosi tutti quelli che soffrono nello spendere cifre alquanto modeste. Magari sopra i cinquemila euro non ci fanno caso, ma sotto i cinquanta euro soffrono come bestie.
L'avaro spende più da morto in un sol giorno di quanto facesse da vivo in dieci anni; e il suo erede spende più in dieci mesi di quanto non abbia saputo fare lui durante tutta la vita.
Essere avaro vuol dire rubare agli altri, scialacquare vuol dire rubare a sé ed agli altri.
Alla povertà mancano molte cose, all'avarizia tutte.
L'avarizia com'è noto ha una fame da lupo e quanto più s'ingrassa tanto più si fa insaziabile.
L'avarizia, com'è noto, ha una fame da lupo, e quanto più s'ingrassa, tanto più si fa insaziabile.
L'avarizia ci toglie il piacere di spendere, ma ci dà quello di non aver speso.