L'avaro spende lo stretto necessario: il prodigo, tutto il superfluo.— Roberto Gervaso
L'avaro spende lo stretto necessario: il prodigo, tutto il superfluo.
Non c'è uomo che, vinto un attacco di stitichezza, non si senta più sicuro di sé.
Le virtù ci rendono migliori; i vizi, soddisfatti.
Il coraggio è contro natura. Lo dimostra il fatto che pochi ne hanno.
Nessuno fa niente per niente, ma qualcuno riesce a darne l'illusione.
È morto col sorriso sulle labbra. Altrui.
Quando gli dissero che era tempo di lasciare la sua roba, per pensare all'anima, uscì nel cortile come un pazzo, barcollando, e andava ammazzando a colpi di bastone le sue anitre e i suoi tacchini, e strillava: 'Roba mia, vientene con me!'.
L'avarizia, com'è noto, ha una fame da lupo, e quanto più s'ingrassa, tanto più si fa insaziabile.
Chi è ricco? Chi nulla desidera. Chi è povero? L'avaro.
Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia.
C'è solo un modo di buttare via il proprio denaro: non spenderlo.
L'avaro spende più da morto in un sol giorno di quanto facesse da vivo in dieci anni; e il suo erede spende più in dieci mesi di quanto non abbia saputo fare lui durante tutta la vita.
L'avarizia in età avanzata è insensata: cosa c'è di più assurdo che accumulare provviste per il viaggio quando siamo prossimi alla meta?
Sa perché dicono che sono avaro? Perché i soldi non li sbatto in faccia alla gente, come fanno certi miei colleghi.
Non si trova nessuno che voglia dividere il suo denaro: ma a quanti ciascuno distribuisce la sua vita! Sono stretti nel tenere la borsa; appena si tratta di perdere tempo, sono larghissimi in quella sola cosa in cui è virtù l'avarizia.