Quest'affermazione di Graham Greene esplora le profondità inaccessibili dell'esperienza interiore e l'impossibilità intrinseca per un essere umano di comprendere completamente la natura essenziale di un altro. Suggerisce che, nonostante i nostri migliori sforzi nell'intrecciare relazioni significative con gli altri, esiste sempre una barriera insuperabile nella nostra capacità di penetrare nel cuore dell'essenza altrui e influire direttamente sulla loro felicità. Questo aforisma invita a riflettere su quanto siamo isolati nelle nostre esperienze più intime, mentre anche suggerisce che la responsabilità per il proprio destino è una realtà ineludibile.