Se Dio è tutto, non dà gioia essere parte di questo tutto.— Guido Ceronetti
Se Dio è tutto, non dà gioia essere parte di questo tutto.
La relazione midollare tra industria e cancro è forse qui, nella inesorabile rapina di ossigeno fatta dalla fabbrica a danno di chi ci lavora o abita vicino.
Ci sforziamo di conservarci in salute per poter morir bene di radiazioni o di aria avvelenata.
Forse è per via dello zolfo contenuto e soffiato via dagli intestini, che si è pensato allo zolfo come emanazione del Diavolo e odore caratteristico dell'Inferno.
Un vecchio non disperato è un grande sapiente o un grande stupido.
La collera, nel civilizzato, rientra quasi sempre. Non viene espulsa, lo attossica. Siamo tutti botteghe chiuse di collere rientrate; le botteghe chiuse sono uno spettacolo triste.
Noi non conosciamo né l'esistenza né la natura di Dio, perché egli non ha né estensione né limiti. Ma per fede noi conosciamo la sua esistenza, nella gloria conosceremo la sua natura.
L'esistenza della natura non si fonda, come si illude il teismo, sull'esistenza di Dio, nemmeno per sogno, è proprio il contrario: l'esistenza di Dio, o piuttosto la fede nella sua esistenza, ha il suo unico fondamento nell'esistenza della natura.
Dio ha le mie dimensioni.
Il culto di Dio dipende unicamente dal culto che l'uomo ha per sé stesso, è soltanto una manifestazione di esso.
Il nostro concetto di Dio che altro è se non la personificazione dell'incomprensibile?
Dio non gioca a dadi con l'universo.
Quando uno comincia a parlare di Dio, io non so di cosa parli, infatti le religioni, tutte, sono prodotti artificiali.
Dio è come il mare: sorregge chi gli si abbandona.
Se pensiamo che una volta si sapeva quali angeli trainassero i pianeti o quali divinità provocassero diluvi, si può dire che oggi Dio è stato relegato agli inizi dell'universo.
Per ritrovare Dio, basta guardarsi intorno.