Se Dio è tutto, non dà gioia essere parte di questo tutto.— Guido Ceronetti
Se Dio è tutto, non dà gioia essere parte di questo tutto.
Forse è per via dello zolfo contenuto e soffiato via dagli intestini, che si è pensato allo zolfo come emanazione del Diavolo e odore caratteristico dell'Inferno.
Finché avranno voglia di uccidere, non perderanno il gusto di generare.
La maggior parte delle mie paure, circa ai mali fisici, riguarda i medici e le loro cure, non la malattia.
L'uomo che pensa non predica, non ha microfoni in verità tende a non fare. È già molto non risvegliare credenti, agitare con leggerezza le foglie di tè perché l'acqua bollente ne assuma appena il colore, il tè della verità predestinato a pochissimi.
Quanti di noi sarebbero naufraghi senza speranza in una notte atlantica, senza le voci che si levano e ci chiamano dai libri.
Dio soffre con noi, non si limita a guardare da lontano noi che soffriamo.
L'esistenza della natura non si fonda, come si illude il teismo, sull'esistenza di Dio, nemmeno per sogno, è proprio il contrario: l'esistenza di Dio, o piuttosto la fede nella sua esistenza, ha il suo unico fondamento nell'esistenza della natura.
Chi riesce a mantenere la propria anima orientata verso Dio mentre un chiodo la trafigge, si trova inchiodato al centro stesso dell'universo. È il vero centro, che non sta nel mezzo, che è fuori dello spazio e del tempo, che è Dio.
L'eterno entra nel tempo, il tutto in un frammento, Dio assume il volto dell'uomo.
Nonostante tutti i tentativi e i sofismi di sant'Agostino, la responsabilità del mondo e di tutte le sue sventure ricade comunque su Dio, il quale ha creato tutto, assolutamente tutto, e sapeva come sarebbero andate le cose.
Il politeismo aveva fatto di Dio ad immagine dell'uomo; il Redentore solo poteva ricondurre l'uomo all'immagine di Dio.
Dio è all'inizio, non mai alla fine.
Aver paura del diavolo è uno dei modi di dubitare di Dio.
Con la sua onnipotenza Dio ha deciso non solo di non esistere, ma anche di non essere mai esistito.