La morte come liberatrice dall'informazione.— Guido Ceronetti
La morte come liberatrice dall'informazione.
Sterile d'anima è oggi chi coscientemente procrea, arido chi dà creature a un deserto ben più crudele di quello dei nomadi semiti, che poteva ancora miracolosamente fiorire.
L'albergo che ha un lento ascensore di legno con velluti lisi scricchiolante nella tromba delle scale sarebbe albero delle Fate, se non fosse ormai introvabile.
Non mangiare carne è un'etica assoluta: per chi sia cosciente di quel che significa allevare-macellare-trafficare carni, e non è disposto ad approvare tutto, e tuttavia non si astenga, non ci sarà perdono.
Non c'è né vera compassione né vera tenerezza senza alimentazione rigorosamente vegetariana.
Il cancro entra in noi o noi entriamo, ammalandoci, nella rivelazione del cancro universale?
Le informazioni riservate sono, in pratica, la fonte di ogni grande fortuna moderna.
Le informazioni di prima mano sono sempre le migliori.
Nei circuiti dell'informazione, perfino una manifestazione di pacifisti o il tifo di una nazione per un avvenimento sportivo agiscono come incitamento alla febbre della guerra.
L'informazione è costantemente usata per provocare attenzione, brividi ed eccitazione: il risultato è una situazione emotiva generale che provoca una montante esigenza di catarsi.
L'informazione è cresciuta più velocemente della cultura. In questo senso la propaganda ha più chance di prima.