La morte come liberatrice dall'informazione.
La nostra povera vita di testimoni della fine. Che cosa si può fare? Endura del silenzio, suicidio, o sottomissione.
La bellezza è il ponte unico che ci collega con l'infinito. È apparsa per frenare l'intollerabilità del male umano e del suo lamento nella porzione di Essere che ci limita e opprime.
La collera, nel civilizzato, rientra quasi sempre. Non viene espulsa, lo attossica. Siamo tutti botteghe chiuse di collere rientrate; le botteghe chiuse sono uno spettacolo triste.
Il piacere unisce i corpi, la pena le anime.
Un tè allo zenzero fortifica la vista interna, allarga la capacità dell'occhio sepolto, fa dire allo spirito dov'è entrato: io posso.
L'informazione è costantemente usata per provocare attenzione, brividi ed eccitazione: il risultato è una situazione emotiva generale che provoca una montante esigenza di catarsi.
Nei circuiti dell'informazione, perfino una manifestazione di pacifisti o il tifo di una nazione per un avvenimento sportivo agiscono come incitamento alla febbre della guerra.
L'informazione è cresciuta più velocemente della cultura. In questo senso la propaganda ha più chance di prima.
Le informazioni riservate sono, in pratica, la fonte di ogni grande fortuna moderna.
Le informazioni di prima mano sono sempre le migliori.