Sì, Gesù Cristo sulla croce. Ma a somiglianza di tutto il resto dell'umanità.— Guido Morselli
Sì, Gesù Cristo sulla croce. Ma a somiglianza di tutto il resto dell'umanità.
Il connotato del morto è l'impassibilità: l'ignoranza e la dimenticanza o facilità a dimenticare, riducono noi vivi, per la quasi totalità delle esperienze (o relazioni) possibili, a una impassibilità analoga.
Dio è come il mare: sorregge chi gli si abbandona.
L'amore non è mai morto, sinché non è morto in tutti e due gli amanti.
Nessuno mai si è tolto la vita. Il suicidio è una condanna a morte della cui esecuzione il giudice incarica il condannato.
I sentimenti quando sono manifestati perdono d'intensità. Questa è la ragione per cui il dolente, l'amante trovan sollievo nella confidenza. Questa è la ragione per cui taluno preferisce tener i propri sentimenti per sé.
La croce deve apparirci in tutta la sua verità. Essa congiunge la terra al cielo, tende le braccia in tutte le direzioni, è il segno misterioso dell'umanità universale, il telaio sul quale viene tessuta la nostra vita.
Molti cristiani portano delle croci attorno al collo. Credete che quando Gesù tornerà vorrà vedere una fottuta croce? Forse è per questo che non si è fatto ancora vedere.
La croce è folle; da ciò la sua gloria.
Crocifisso. Fa bella figura nell'alcova e sulla ghigliottina.
Porta con gioia la tua croce e quella porterà te.