La croce è folle; da ciò la sua gloria.
La disperazione è un contabile. Vuol far tornare i conti. Niente le sfugge. Addiziona tutto. Non molla neppure i centesimi. Rimprovera a Dio i fulmini e i colpi di spillo. Vuole sapere come regolarsi con il destino. Ragiona, pesa e calcola.
Una donna che ha un amante è un angelo, una donna che ha due amanti è un mostro, una donna che ha tre amanti è una donna.
Da seimila anni la guerra piace ai popoli litigiosi. E Dio perde il tempo a fare le stelle e i fiori.
Alla gente non manca la forza, ma la volontà.
La madre è sublime perché è tutta istinto. L'istinto materno è divinamente animale. La madre non è donna, ma femmina.
Molti cristiani portano delle croci attorno al collo. Credete che quando Gesù tornerà vorrà vedere una fottuta croce? Forse è per questo che non si è fatto ancora vedere.
Crocifisso. Fa bella figura nell'alcova e sulla ghigliottina.
La croce deve apparirci in tutta la sua verità. Essa congiunge la terra al cielo, tende le braccia in tutte le direzioni, è il segno misterioso dell'umanità universale, il telaio sul quale viene tessuta la nostra vita.
Porta con gioia la tua croce e quella porterà te.
Sì, Gesù Cristo sulla croce. Ma a somiglianza di tutto il resto dell'umanità.