L'amore è come il fulmine: non si sa dove cade finché non è caduto.
— Henri-Dominique Lacordaire
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La nostra interpretazione
L’amore viene paragonato a un fenomeno naturale potente, improvviso e indomabile. Non si può prevedere quando né dove nascerà, né su chi andrà a posarsi il nostro cuore. Per quanto si cerchi di controllare le emozioni, di programmare le relazioni o di restare prudenti, l’esperienza affettiva autentica sfugge ai calcoli e alle strategie. Accade, semplicemente, spesso nei momenti e nei luoghi meno attesi, cambiando la direzione della vita in un istante.
Il paragone con il fulmine sottolinea non solo l’imprevedibilità, ma anche l’intensità. L’amore, quando arriva, illumina e sconvolge allo stesso tempo: porta chiarezza ma anche disordine, costringe a rivedere priorità, sicurezze e persino l’idea che si aveva di sé. C’è inoltre un richiamo all’umiltà: non si è padroni del proprio cuore quanto si crede, e si è spesso spettatori di una forza che viene da altrove. In fondo, la riflessione invita ad accettare il carattere misterioso e incontrollabile dei sentimenti, riconoscendo che una parte essenziale della vita affettiva consiste nell’aprirsi a ciò che non si può prevedere né comandare.
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