Senza Dio, il mio santo non è che un folle, la sua fede un'illusione, la sua santità uno smarrimento.— Henri Ghéon
Senza Dio, il mio santo non è che un folle, la sua fede un'illusione, la sua santità uno smarrimento.
Hanno detto che la santità di una persona si commisura dallo spessore delle attese. Forse è vero.
I santi non sono nati, ma si sono fatti santi.
Dio ci scampi anche dai santi!
Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutti gli uomini sono santi, se prendono veramente sul serio i propri pensieri e le proprie azioni.
Il nostro vero patrimonio umano ce lo portiamo con noi per accrescere il valore nella santità.
Santi si può diventare soltanto attraverso la sventura; perciò i santi antichi si precipitavano da sé nella sventura.
I nostri costumi sono stati corrotti a furia di comunicare con i santi.
I santi, loro avevano appreso la vera scienza: quella che ci fa evadere dalle cose create, e soprattutto da noi stessi, per lanciarci in Dio e non vivere che di lui.
Santità non è farsi lapidare in terra di Paganìa o baciare un lebbroso sulla bocca, ma fare la volontà di Dio, con prontezza, si tratti di restare al nostro posto, o di salire più alto.