Il mondo ha bisogno di santi che abbiano genio come una città dove infierisce la peste ha bisogno di medici.— Simone Weil
Il mondo ha bisogno di santi che abbiano genio come una città dove infierisce la peste ha bisogno di medici.
L'unicità di Dio, in cui sparisce ogni pluralità, e l'abbandono in cui crede di trovarsi Cristo pur non cessando di amare perfettamente il Padre, sono due forme divine dello stesso Amore, che è Dio stesso.
L'attenzione assolutamente pura è preghiera.
Si può, volendo, riportare l'intera arte del vivere a un buon uso del linguaggio.
Tutti quelli che scrivono per mentire dovrebbero essere processati.
La storia non è altro che una compilazione delle deposizioni fatte dagli assassini circa le loro vittime e sé stessi.
Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
I santi non sono quelli che fa la Chiesa ma quelli che noi eleggiamo tali. Solo questi diventano «protettori». [?] Ci sono anche i santi che ci vengono incontro come ombre anonime, avendo rinunciato al guscio inane dell'Io.
I Santi sono tenerissimi quando sono all'interno della missione che Dio ha loro affidato, e diventano piuttosto "burberi" quando sono all'esterno di questa missione.
Santità non è farsi lapidare in terra di Paganìa o baciare un lebbroso sulla bocca, ma fare la volontà di Dio, con prontezza, si tratti di restare al nostro posto, o di salire più alto.
Tutti gli uomini sono santi, se prendono veramente sul serio i propri pensieri e le proprie azioni.
Nessuno ritenga che la santità sia patrimonio di pochi prescelti. Tutti sono obbligati senza eccezione alcuna.
Gli uomini più divoti e santi, amatori et exequitori dell'antiqua e nova legge, absolutamente e per particolar privilegio son stati chiamati asini.
Ci sono due parole che, per me, riassumono tutta la santità, tutto l'apostolato: "unione, amore".
Hanno detto che la santità di una persona si commisura dallo spessore delle attese. Forse è vero.
I santi (i quasi santi) sono più esposti degli altri al diavolo, perché la reale conoscenza che posseggono della propria miseria rende loro la luce quasi intollerabile.