Siccome siamo creature siamo contraddizione; perché siamo Dio e, al tempo stesso, infinitamente altro da Dio.
Tutte le tragedie che si possono immaginare si riassumono in una sola e unica tragedia: il trascorrere del tempo.
I soldati non si espongono alla morte, sono mandati al massacro.
Mi sembra duro pensare che il rumore del vento tra le foglie non sia un oracolo.
Un cambiamento di religione è per l'anima come un cambiamento di lingua per lo scrittore.
Vi è un punto di sventura in cui non si è più capaci di sopportare né che essa continui, né di esserne liberati.
Non cerco di immaginare un Dio; mi basta guardare con stupore e ammirazione la struttura del mondo, per quanto essa si lascia cogliere dai nostri sensi inadeguati.
Perché Dio è l'essere perfettissimo? Perché se fosse imperfettissimo sarebbe mio cugino Gustavo.
Dio è il simbolo meno inadatto inventato dagli uomini per esprimere il contatto con l'inesausta creatività dell'universo che dà la vita, con quell'attività mai interrotta che sostiene la vita e che talora è in grado di rimandare a una dimensione al di là della semplice vita naturale.
Il nostro concetto di Dio che altro è se non la personificazione dell'incomprensibile?
Il fatto che abbiamo l'idea di un Dio è solo una prova inadeguata della sua esistenza. Una prova più solida è che siamo in grado di dubitare di lui.
Dio non può perdere niente, perché ha sempre dato tutto e la sua vita è, appunto, questo dono infinito che Egli è.
Mi è stato più facile pensare un mondo senza creatore, che un creatore pieno di tutte le contraddizioni del mondo.
La natura, voi dite, è del tutto inesplicabile senza un Dio. In altri termini, per spiegare ciò che capite ben poco, avete bisogno di una causa che non capite affatto.
Ho sperimentato che Dio non abbandona l'uomo. Siamo noi casomai ad abbandonare Lui.
Non solo Dio non esiste, ma provate a trovare un idraulico durante i weekend.
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