Se vuoi combattere i dittatori, comincia col primo dittatore: Dio.
La nostra solitudine è la nostra nobiltà. La nostra solitudine è la nostra gioia.
Il presente, che è nel tempo quello che la facciata è nello spazio, impedisce di vedere le cose in profondità.
Entriamo nel sonno per un atto di egoismo giornaliero: nella morte per un egoismo definitivo.
Il progresso della civiltà si misura dalla vittoria del superfluo sul necessario.
Se volete combattere i dittatori, cominciate col primo: Dio!
L'argomento principale contro l'esistenza di Dio è che ci manca il sentimento assoluto della nostra immortalità.
Meno si crede in Dio, più si capisce che altri ci credano.
Chi di noi ha meno bisogni è più simile a un dio.
Quando Dio concede l'amore a una cortigiana, quest'amore che sembra un perdono, diventa quasi sempre un castigo. Non c'è assoluzione senza penitenza.
Credo che a volte, quando non riusciamo a discernere bene la nostra strada lungo vie del tutto ignote, Dio ci guida finché tutto non torna a schiarirsi e a ridivenire luminoso.
Ogni mente riflessiva deve riconoscere che non vi è alcuna prova dell'esistenza di una divinità.
Avrai un solo Dio! E chi vorrebbe sobbarcarsi la spesa di due?
Non crederò mai che dio giochi a dadi col mondo.
Il nostro concetto di Dio che altro è se non la personificazione dell'incomprensibile?
Colui che isola la sua coscienza dal cammino del popolo di Dio non conosce l'allegria dello Spirito Santo che sostiene la speranza.