O Dio è limitato, circoscritto, conforme alle condizioni formali dall'esperienza, oggetto fra oggetti, e non è più Dio. O è l'infinito e allora cade fuori dall'Essere, è non Essere. O Essere e non-Dio, o Dio e non-Essere.
Viviamo sotto strati di dolore, uno soggiacente all'altro e che per la presenza di quest'altro non viene percepito, ma che è pronto a far sentire la sua punta non appena quest'altro scompare.
Da trenta secoli si "dimostra" Dio, e non solo ancora non ne sono persuasi tutti, ma anzi i non persuasi sono cresciuti di numero. Ciò non vi dice nulla?
Ciò che principalmente ti affligge nella morte altrui è la rinnovata visione della certezza della tua.
Come, adunque, esistono le morali, ma non la morale, così esistono le giustizie, ma non la giustizia. E ciò vuol dire che, come la morale, così la giustizia non c'è.
Dio ha le mie dimensioni.
Se Dio esiste, chi è? Se non esiste, chi siamo?
Per te sono un ateo, ma per Dio sono una leale opposizione.
L'umanità non sopporta il pensiero che il mondo sia nato per caso, per sbaglio, solo perché quattro atomi scriteriati si sono tamponati sull'autostrada bagnata. E allora occorre trovare un complotto cosmico, Dio, gli angeli o i diavoli.
La gloria di colui che tutto move per l' universo penetra e risplende in una parte più e meno altrove.
Rispetto troppo l'idea di Dio per renderlo responsabile di un mondo così assurdo.
Ho sperimentato che Dio non abbandona l'uomo. Siamo noi casomai ad abbandonare Lui.
Se si crede negli esseri umani, si crede in Dio: è il primo passo e il più difficile.
Allah è il più grande. Io sono solamente il più grande pugile.
Dio non gioca a dadi.
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