Tutto ciò che l'uomo desidera invano quaggiù, è perfetto e reale in Dio.
L'algebra e il denaro sono essenzialmente livellatori; la prima intellettualmente, l'altro effettivamente.
Chi prende la spada, morirà di spada. Ma chi l'abbandona morirà sulla croce.
I beni più preziosi non devono essere cercati ma attesi. L'uomo, infatti, non può trovarli con le sue sole forze, e se si mette a cercarli troverà al loro posto dei falsi beni di cui non saprà neppure riconoscere la falsità.
Il senso di colpa si combatte solo con la pratica della virtù.
La bellezza promette sempre, ma non dà mai nulla.
Il Dio dell'Antico Testamento è forse il personaggio più sgradevole di tutta la letteratura.
L'intolleranza è unicamente essenziale al monoteismo: un dio unico è, per la sua natura, un dio geloso, che non soffre l'esistenza di alcun altro dio.
Se si crede negli esseri umani, si crede in Dio: è il primo passo e il più difficile.
Un dio al quale piacerebbe essere adorato, e che persino lo esigesse, sarebbe un dio alquanto vanitoso, oltre che spregevole.
Dio e il Nulla sono sinonimi.
Dio ha detto: Io ero un tesoro che nessuno conosceva e volli essere riconosciuto. Allora creai l'uomo.
Dio è la nostra radice comune.
Gli esseri sono incompleti l'uno rispetto all'altro, l'animale rispetto all'uomo, quest'ultimo rispetto a Dio, che non è incompleto che per il fatto di essere immaginario.
Che Dio ci perdoni, e ci perdonerà. È il suo mestiere.
Le persone veramente grandi nella storia non hanno mai voluto essere grandi per loro stesse. Tutto quello che volevano era la possibilità di fare del bene per gli altri e di essere vicine a Dio.
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