Dio è la nostra radice comune.
I preti parlano spesso della croce, è bene che ne vivano anche.
Solo Dio può guarirci dal nostro amor proprio, perché solo Lui può soddisfarlo, compierlo. Lo fa esistere in un rapporto unico che stabilisce tra lui e noi.
L'educazione passa da anima ad anima con l'aiuto del silenzio.
Colui che ha sentito svegliarsi il senso della propria dignità di fronte al non riconoscimento degli altri, di fronte al loro disprezzo della sua dignità, è già alla soglia di quel regno misterioso davanti al quale Gesù si inginocchierà alla lavanda dei piedi.
L'umanità che ha fame non potrà mai conoscere la fame dello spirito in tutta la sua purezza fintantoché la fame fisica non sarà stata colmata.
Se vuoi combattere i dittatori, comincia col primo dittatore: Dio.
Non ho mai potuto veramente sentire, per quanto mi sforzassi, questo amore di un Essere invisibile e incomprensibile, non ho mai potuto capire il frutto di costringer la mia ragione ad accettare cose che non intende.
Chi, dicendo di credere in Dio, si preoccupa anzitutto di appartenere a un'istituzione, nega il senso originario del messaggio di Gesù che consiste proprio nel distinguere radicalmente lo spirito dall'istituzione, il Regno di Dio da questo mondo.
La certezza di un Dio che conferisca un significato alla vita supera di molto, in attrattiva, il potere di fare il male impunemente.
Se Dio ha creato il mondo, non possiamo dire che si sia preoccupato molto di facilitarne la comprensione.
L'unica giustificazione possibile per Dio è che non esiste.
L'eterno entra nel tempo, il tutto in un frammento, Dio assume il volto dell'uomo.
Essere un dio è solo una questione di temperamento, alla fine.
Dovunque il guardo giro, immenso Dio, ti vedo: nell'opre tue t'ammiro, ti riconosco in me.
Dio è troppo perfetto per poter pensare ad altro che a sé.
Login in corso...