Dio è la nostra radice comune.
I dittatori non hanno il gusto della libertà, ne hanno anzi paura. Senza dubbio hanno torto perché in fondo un atto libero solo raramente può essere cattivo.
Dio non è geloso dei suoi privilegi, non ne ha.
Strana grandezza quella che dipende tutta dagli applausi di una folla imbecille!
Possediamo noi stessi solo donandoci, ci salviamo solo se acconsentiamo a perderci. Donare è la misura dell'essere.
Quando la vita diventa un dialogo d'amore, quando trionfa su tutte quelle forze cieche che fanno di noi semplicemente un pezzo di universo, questa vita allora diventa eterna.
Se Dio esiste dobbiamo riconoscerlo nella natura immobile e indipendente.
Un dio al quale piacerebbe essere adorato, e che persino lo esigesse, sarebbe un dio alquanto vanitoso, oltre che spregevole.
Per ritrovare Dio, basta guardarsi intorno.
Il problema dell'essere un dio è che non hai nessuno a cui rivolgere le preghiere.
Si parla di miracolo quando Dio batte i suoi record.
È cosa buona per me, o Signore, piuttosto stringermi a te nella tribolazione, averti con me nella fornace, che essere senza di te fosse pure in cielo.
Se per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi facesse dono di un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto ciò che penso, ma penserei a tutto ciò che dico.
Un Dio onesto è la più nobile opera dell'uomo.
L'idea di un Dio, un essere onnisciente, onnipotente, e che inoltre ci ama, è una delle più azzardate creazioni della letteratura fantastica.
La fiducia nella bontà di Dio è inversamente proporzionale alla dimostrazione.