Chiunque si dedichi alla pittura dovrebbe iniziare tagliandosi la lingua.
Ho lavorato per arricchire la mia intelligenza, per soddisfare le differenti esigenze del mio spirito, sforzando tutto il mio essere alla comprensione delle diverse interpretazioni dell'arte plastica date dagli antichi maestri e dai moderni.
Oggetto della pittura non è più descrivere la storia poiché la si trova nei libri. Noi ne abbiamo un concetto più alto. Con la pittura l'artista esprime le proprie visioni interiori.
Io non dipingo cose, ma soltanto i rapporti che le collegano.
Il colore soprattutto, forse ancor più del disegno, è una liberazione.
Molte persone che pretendono di amare la pittura a malapena amano guardare i disegni.
La pittura è una poesia muta, e la poesia è una pittura cieca.
Faccio una natura morta, ma fare una natura morta mi appare un'attività così stupida che non voglio essere là a fare una natura morta. È un modo per sfuggire alla stupidità di fare quel genere di cosa in modo che la cosa si trasformi in un non dipinto, ma allo stesso tempo sia un dipinto.
La tesi da sviluppare è, qualsiasi sia il nostro temperamento o capacità di fronte alla natura, riprodurre ciò che vediamo, dimenticando tutto quello che c'è stato prima di noi. Il che, penso, permette all'artista di esprimere tutta la sua personalità, grande o piccola.
Lo studio dei ritratti di famiglia è sufficiente per convertire un uomo alla dottrina della reincarnazione.
Non l'amore bisogna dipingere cieco, ma l'amor proprio.
Io sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni.
Tiene in sé la pittura forza divina.
Renoir è un ragazzo senza alcun talento. Ditegli, per favore, di smettere di dipingere.