Le grandi fortune sono fatte d'infamie, le piccole di porcherie.— Henry Becque
Le grandi fortune sono fatte d'infamie, le piccole di porcherie.
La metà di ciò che scriviamo è dannosa, l'altra metà è inutile.
Forse la democrazia non è altro che i vizi di pochi messi alla portata di tutti.
Non bisogna vedere i propri amici se si desidera conservarli.
Con l'avanzare dell'età, ci rendiamo conto che la vendetta è ancora la più sicura forma di giustizia.
Il moralismo è forse la più crudele forma di malvagità.
La fortuna si provoca, non arriva sola.
Non si è mai tanto fortunati o tanto sfortunati quanto si pensa.
La faccia è la prima cosa che si butta via quando la fortuna ti abbandona, il resto della decadenza segue in tempi più lunghi.
Fortunata è quella casa che non deve le sue ricchezze all'ingiustizia, che le conserva saggiamente e che le spende senza doversene poi pentire.
I doni della fortuna non si trovano mai uniti al merito.
Con un colpo di fortuna spesso si ottiene quello che non si è ottenuto con la fatica.
Non saprai mai se la tua cattiva fortuna ti ha salvato da una fortuna ancora peggiore.
Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male.
La fortuna è come il vetro: più brilla, più è fragile.
Avrei saputo che almeno in un caso la ruota si era fermata, che in quel precipitare irresistibile, una sola volta, il caso e la fortuna avevano cambiato qualcosa.