Il razionalista si innamora dei sistemi: Egli è sempre incline a diffidare dei propri istinti.— Hermann Hesse
Il razionalista si innamora dei sistemi: Egli è sempre incline a diffidare dei propri istinti.
Solo chi ha necessità di un tocco delicato, sa toccare con delicatezza.
Felice è chi è capace di amare molto. Ma amare e desiderare non sono la stessa cosa.
Senza amare se stessi non è possibile amare neanche il prossimo, l'odio di sé è identico al gretto egoismo e produce alla fine lo stesso orribile isolamento, la stessa disperazione.
Ogni uomo forte raggiunge immancabilmente ciò che il suo vero io gli ordina di volere.
Era proprio così: anche le cose tristi passavano, anche i dolori, le disperazioni, come le gioie, impallidivano, perdevano la loro profondità e il loro valore, fin che veniva un momento in cui non ci si poteva più ricordare cos'era stato a far tanto male. Anche i dolori sfiorivano ed appassivano.
La razionalizzazione non è uno strumento per penetrare la realtà, ma un tentativo a posteriori di armonizzare i propri desideri con la realtà esistente.
Non esiste razionalità senza senso comune e concretezza. Senza senso comune e concretezza la razionalità è fanatismo.
All'uomo irrazionale interessa solamente avere ragione. All'uomo razionale interessa imparare.
In ogni cosa soltanto questo è impossibile: razionalità.