Chiamasi genio il disgraziato che non riesce a diventar filisteo.
Invidia e vanità sono le radici del benessere sociale.
Si deve sapere che una banalità, anche se torna continuamente a capo, non è ancora una poesia.
Un giorno udii scoppiare questa sentenza: bisogna essere prolissi.
In società d'idioti l'ingegno fa l'effetto di una gaffe.
La storia insegna che la storia vien fatta dai posteri. L'avvenire crea il passato.
Un autore popolare è uno che scrive ciò che pensa la gente. Il genio la invita a pensare qualcosa di diverso.
Il genio senza formazione è come argento in miniera.
Una delle più spiccate caratteristiche del genio è il potere di alimentarsi da solo.
Quando nel mondo appare un vero genio, lo si riconosce dal fatto che tutti gli idioti fanno banda contro di lui.
Il genio si muove nella follia, nel senso che si tiene a galla là dove il demente annega.
Se desideriamo conoscere la forza del genio umano dobbiamo leggere Shakespeare. Se vogliamo constatare quanto sia insignificante l'istruzione umana possiamo studiare i suoi commentatori.
Non esiste grande genio senza una dose di follia.
Il genio è la capacità di vedere dieci cose dove l'uomo comune ne vede una o dove l'uomo di talento ne vede due o tre.
Il genio è visto come uno che ha già tutto. Invece il talento non ti lascia in pace, è esigente, pretenzioso; se lo accetti, devi sacrificargli tante cose di una vita normale.
La differenza fra la genialità e la stupidità è che la genialità ha i dei limiti.