Wendy? Sono a casa, amore! Su, vieni fuori. Dove ti nascondi?
Cappuccetto rosso? Cappuccetto rosso? Su, apri la porta. Su, apri! Non hai sentito il mio toc, toc, toc? Allora vuoi che soffi? Vuoi che faccio puff? Allora devo aprirla io la porta? Sono il lupo cattivo!
È vivo chi è utile a molti, è vivo chi fa buon uso di sé stesso; quelli che si nascondono, immobili nel loro torpore, stanno in casa loro come in una tomba.
Sono nato in una casa con 17 persone. Ecco perché ho questo senso della comunità assai spiccato. Ecco perché quando ci sono meno di 15 persone mi colgono violenti attacchi di solitudine.
Perché gli uragani hanno nomi femminili? Perché quando arrivano sono bagnati e scatenati, e quando se ne vanno si prendono la casa e la macchina.
Amate il pane, cuore della casa, profumo della mensa, gioia del focolare. Rispettate il pane, sudore della fronte, orgoglio del lavoro, poema di sacrificio.
La casa non è dove viviamo, ma ovunque siamo capiti.
La casa è una macchina per abitare.
Se non fosse per gli ospiti, ogni casa sarebbe una tomba.
Il lavoro garantito per chi non ha voglia di lavorare è un delitto perché i ragazzi che vogliono, e non possono, restano a casa.
Avevo tre sedie nella mia casa; una per la solitudine, due per l'amicizia, e tre per la compagnia.
Uscendo di casa ci si chieda prima cosa bisogna fare, rientrando ci si chieda cosa si è fatto.