Il dramma del cornuto, è il dramma dell'uomo: la conoscenza.— Jean Anouilh
Il dramma del cornuto, è il dramma dell'uomo: la conoscenza.
C'è niente di più brutto di un uomo spaventato?
Non c'è che un rimedio all'amore: la fuga.
Tutti pensano che dio sia dalla loro parte. I ricchi e i potenti sanno che è così.
Che musica il silenzio!
Il reciproco amore fra chi apprende e chi insegna è il primo e più importante gradino verso la conoscenza.
Bisogna conoscere sé stessi. Anche se questo non servisse a trovare la verità, servirebbe a regolare la propria vita, e non c'è nulla di più giusto.
L'esercizio fisico, quando è imposto, non fa nessun male al corpo; ma la conoscenza acquisita per forza non ha presa sulla mente.
Sapere sia di sapere una cosa, sia di non saperla: questa è conoscenza.
Solo alla fine della conoscenza di tutte le cose, l'uomo avrà conosciuto sé stesso. Le cose infatti sono soltanto i limiti dell'uomo.
Colui che si è dedicato alla conoscenza non scende malvolentieri nell'acqua della verità quando è sporca, bensì quando è acqua bassa e superficiale.
Un conoscente è una persona che conosciamo abbastanza da ottenerne del denaro in prestito, ma non abbastanza da prestargliene.
Il nucleo della conoscenza è questo: se la possiedi, applicala; se non la possiedi, confessa la tua ignoranza.
Non si ama più abbastanza la propria conoscenza, appena la si comunica.
Fede e conoscenza rinchiuse nella medesima testa non vanno d'accordo; ci stanno come un lupo e una pecora chiusi nella medesima gabbia: e la conoscenza è il lupo che minaccia di divorare la vicina.