È dalle piccole cose che conosciamo noi stessi.— Oliver Wendell Holmes
È dalle piccole cose che conosciamo noi stessi.
La vita è una malattia fatale, e straordinariamente contagiosa.
La cosa importante nel mondo è non tanto dove stiamo, quanto in che direzione stiamo andando.
Una volta che la mente di un uomo si è espansa grazie a una nuova idea, non tornerà mai più alle sue dimensioni originarie.
Le tasse sono ciò che si paga per una società civilizzata.
Per conoscere, anche poco, se stessi, bisogna conoscere a fondo gli altri.
La conoscenza è l'artificio che la vita ha inventato per dimenticare ciò che essa è: una vertigine immane.
Condividi la tua conoscenza. È un modo di raggiungere l'immortalità.
Nessun uomo ha mai avuto conoscenza certa, né alcuno l'avrà mai sugli dèi e su tutte le cose che dico, e se anche qualcuno arrivasse a esprimere una cosa compiuta al più alto grado, neppur lui ne avrebbe tuttavia vera conoscenza, poiché di tutto vi è solo un sapere apparente.
Conoscersi significa errare e l'oracolo che ha detto "Conosci te stesso" ha proposto un compito più grave delle fatiche di Ercole e un enigma più oscuro di quello della Sfinge.
La conoscenza di Dio senza la conoscenza della propria miseria genera l'orgoglio. La conoscenza della propria miseria senza la conoscenza di Dio genera la disperazione.
Nessuna società può predire scientificamente il proprio futuro livello di conoscenza.
Non si conosce nulla, né le persone, né gli oggetti, semplicemente perché non si può vedere mai una cosa o una persona nella sua totalità, se vedi una persona di faccia, non puoi vedere le sue spalle, hai una visione sempre parziale, approssimativa di tutto.
Conoscere se stesso. Dopodiché diventa impossibile vivere insieme con se stesso.
Risalta meravigliosamente bene dai lavori mirabili ai quali Keplero ha consacrato la sua vita, che la conoscenza non può derivare dall'esperienza sola, ma che occorre il paragone fra ciò che lo spirito umano ha concepito e ciò che ha osservato.