La morte non è che un'abolizione dello spazio e del tempo. Questo è anche il fine del cinema.— Jean Cocteau
La morte non è che un'abolizione dello spazio e del tempo. Questo è anche il fine del cinema.
Più la Cina è povera, più è ricca. I suoi filosofi possiedono la pietra filosofale. Non sporcano: patinano. Conoscono il segreto per fabbricare oro con il letame.
Il verbo amare è uno dei più difficili da coniugare: il suo passato non è semplice, il suo presente non è indicativo e il suo futuro non è che un condizionale.
Quel che il pubblico ti rimprovera, coltivalo, è il tuo io.
Quando un'opera sembra in anticipo sulla propria epoca, significa semplicemente che la sua epoca è in ritardo nei suoi riguardi.
Il poeta è un bugiardo che dice sempre la verità.
Mi sembra che oggi il cinema rischi una vera e propria regressione, trasformandosi in un intrattenimento puramente infantile.
I cinematografi: supermercati che vendono amore e paura.
Le corde della lira dei poeti moderni sono interminabili pellicole di celluloide.
Il cinema, a furia di rendere tutto patetico e sentimentale, rende cinici. Non dà all'uomo che atteggiamenti.
Il cinema: una donna nuda e un uomo con la pistola. Qualcosa a metà tra l'orologeria di precisione e la tratta delle bianche.
La fotografia è verità, e il cinema è verità ventiquattro volte al secondo.
Ho sempre rifiutato le offerte teatrali, perché ritengo che il vero attore sia quello di teatro, che apre il palcoscenico e, se sbaglia una sillaba, viene buttato fuori dal pubblico. Nel cinema, al quarantesimo ciak, anche una scimmia riesce a far bene la scena.
Per me il cinema si è fermato a quello di un tempo. Le attrici del passato erano autentiche, mai costruite. La mia preferita resta Brigitte Bardot.
Chiunque controlli il cinema, controlla il mezzo più potente di penetrazione delle masse!
Oggi tutto è cinema; l'unica cosa che praticamente cambia è dove e come lo si vede.