Il più grande capolavoro letterario non è altro che un vocabolario in disordine.
È difficile vivere senza oppio dopo averlo conosciuto perché è difficile, dopo aver sperimentato l'oppio, prendere sul serio la terra. E se uno non è un santo, è difficile vivere senza prendere sul serio la terra.
I critici giudicano le opere e non sanno di essere giudicati.
Un capolavoro è una partita a scacchi vinta con scacco matto.
Il mistero non esiste che nelle cose precise.
Venezia, metà donna, metà pesce, è una sirena che si disfà di una palude dell'Adriatico.
Producete, producete cultura: è il vostro mestiere, e soprattutto è il contrario della letteratura.
Qualsiasi opera di un uomo, si tratti di letteratura o musica o pittura o architettura, è sempre un suo ritratto.
La letteratura è un mestiere nel quale bisogna sempre ricominciare da capo a dimostrare che si ha del talento a della gente che non ne ha.
La letteratura non è altro che un sogno guidato.
Chiunque comprenda il ruolo centrale che la letteratura svolge nello sviluppo della storia umana, deve anche comprendere che la resistenza al totalitarismo, sia esso imposto dall'esterno o dall'interno, è questione di vita o di morte.
Una letteratura disperata è una contraddizione in termini.
Ogni grande opera letteraria è allegorica; allegorica sotto un certo aspetto dell'intero universo. L'Iliade è grande solo perché la vita di tutti è una battaglia, l'Odissea solo perché la vita di tutti è un viaggio, il libro di Giobbe perché la vita di tutti è un enigma.
Scrivere è dimenticare. La letteratura è il modo più gradevole di ignorare la vita.
Facciamo coraggiosamente il «brutto» in letteratura, e uccidiamo dovunque la solennità.
Ciò che non è in mezzo alla strada è falso, derivato, vale a dire: letteratura.