Una certa stupidità è indispensabile.— Jean Cocteau
Una certa stupidità è indispensabile.
Il poeta è un bugiardo che dice sempre la verità.
È difficile vivere senza oppio dopo averlo conosciuto perché è difficile, dopo aver sperimentato l'oppio, prendere sul serio la terra. E se uno non è un santo, è difficile vivere senza prendere sul serio la terra.
Non dimentichiamoci che i Greci sono avidi e che i nostri dollari devono cambiarsi in dracme.
La morte non è che un'abolizione dello spazio e del tempo. Questo è anche il fine del cinema.
Il peggio quando si invecchia è che si resta giovani.
Il dominio vergognoso e schiacciante che la stupidità ha su di noi è dimostrato da come molti sono sorpresi quando si evoca il nome di questo mostro. Come ho potuto consatare anche quando, nella mia ricerca di predecessori nella trattazione della stupidità, ne ho trovati incredibilmente pochi.
La stupidità è il motore del mondo. I politici, gli uomini di marketing, i religiosi, i personaggi dello spettacolo, campano tutti, chi più chi meno, sulla stupidità umana.
Io prima di mangiare mi sento sempre un po' stupido.
I mariti delle donne che ci piacciono sono sempre degli imbecilli.
La stupidità della gente deriva dall'avere una risposta per ogni cosa. La saggezza del romanzo deriva dall'avere una domanda per ogni cosa.
Lo stupido è insidiosissimo. L'imbecille lo riconosci subito, mentre lo stupido ragiona quasi come te, salvo uno scarto infinitesimale.
Solo gli ottusi sono brillanti la mattina a colazione.
La stupidità è una sorta di cecità, di sconnessione dagli altri. E in quest'atmosfera la malvagità si radica.
Trovandosi immersi nell'ignoranza, sicuri di sé; ritenendosi saggi, gli sciocchi si aggirano urtandosi a vicenda, come ciechi guidati da un cieco.
Gli idioti sono una saggia istituzione della natura che permette agli stupidi di ritenersi intelligenti.