Senza l'enorme forza della stupidità, la storia non potrebbe avanzare, anzi nemmeno durare. Stupidità è l'essenza segreta del Tempo, il suo sortilegio, la sua ipnosi.
In una società così evoluta e così artificiale come la nostra quelli che hanno sortito dalla natura un'inclinazione invincibile alla sincerità non devono necessariamente rinunciarvi: possono ancora praticarla, elevata al rango di vizio.
Cristo in vicinanza della morte trema, piange, si abbandona alla disperazione. Socrate conversa serenamente con i suoi discepoli sull'immortalità.
Conoscenza del vero, conoscenza del nero.
La nostra nullità dovrebbe moderare la nostra ambizione; d'altronde questa nasce proprio da quella.
Se leggiamo ancora le opere della filosofia antica e moderna non è per il contenuto di verità ma per l'emozione estetica che le loro teorie dischiudono ai nostri interrogativi sull'esistenza: tutta la storia filosofica è storia fantastica, tutti i sistemi sono romanzi.
Se la stupidità non assomigliasse tanto al progresso, al talento, alla speranza o al miglioramento, nessuno vorrebbe essere stupido.
Se nei singoli la demenza è rara, è una regola dei gruppi, delle compagnie, dei partiti, delle epoche.
Quando si è giovani si teme di passare per stupidi; nell'età matura si teme di esserlo.
Ogni grande idea è al confine con la stupidità.
Sin da Adamo i cretini sono stati in maggioranza.
Stupido è chi lo stupido fa.
Secondo la teoria del prof. Cipolla in ogni gruppo umano esiste una determinata percentuale di individui stupidi. È strano che Bush non ne abbia individuato nemmeno uno.
L'odio per la stupidità non è sufficiente per fare una filosofia.
La virtù dei fessi è il silenzio.
A Bologna c'è un detto popolare: "Carogna di un cretino". La stupidità si associa al malvagio.
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