La miseria è il legame più stretto dei cuori.
Tutti si dicono amici, ma pazzo chi se ne fida; nulla è più comune del nome, nulla più raro della cosa.
Vivere con leggerezza, ma non sconsideratamente; essere gioiosi senza essere chiassosi, essere coraggiosi senza essere temerari; mostrare fiducia e allegra rassegnazione senza fatalismo - questa è l'arte di vivere.
Una persona spesso incontra il suo destino sulla strada che aveva preso per evitarlo.
Perdoniamo tutto a noi stessi e nulla agli altri.
Spesso s'incontra il proprio destino nella via che s'era presa per evitarlo.
Non vi può essere vera libertà individuale in presenza di insicurezza economica.
Fintanto che gli stranieri guadagnano meno di noi, vivono in condizioni di povertà, ecc. li accettiamo volentieri, ma il cielo ci salvi non appena stanno meglio di noi.
La saggezza del disgraziato nasconde ancora il desiderio di esser felice; la vera saggezza è quella dell'uomo felice.
La fame dà i cattivi consigli.
Là dove si è voluto esasperare ancora di più il capitalismo, facendone un capitalismo di Stato, la miseria è semplicemente spaventosa.
La miseria giudica il mondo e rovina ogni possibilità di pace.
Grande pena è per il povero procurarsi quello che gli manca, e per il ricco grande fatica è custodire quello che gli avanza.
Dal che si vede che, dal fondo della miseria, gli agi e i piaceri della vita, in sé vani e caduchi, possono acquistare un valore spirituale vero e proprio.
Il dolore, in chi manca di pane, è più rassegnato.
Nel turbine della vita sociale e nelle lotte delle passioni moltissime forze vanno miseramente perdute, perché si produce la forza senza il lavoro, e perché si obbligano a lavorare organi nati deboli o sdruciti dal mal uso di essi.