Non cercate tanto la forma della preghiera: basta che vi gettiate in ginocchio.
La disperazione è il dolore dei deboli.
L'amore è una riabilitazione della schiavitù.
I forti sono coloro che sono ubriachi senza aver bevuto.
Nella preghiera io trascino Dio nella miseria umana, lo faccio partecipe delle mie sofferenze e dei miei bisogni. Dio non è sordo ai miei lamenti mi esaudisce e ha compassione di me. Dio ama l'uomo, ossia soffre delle sventure dell'uomo.
La preghiera non ha bisogno di parole.
È meglio, quando si prega, avere un cuore senza parole piuttosto che delle parole senza un cuore.
Il desiderio della preghiera è già una preghiera.
La preghiera pensata come un mezzo per realizzare un fine personale è una meschinità, è un furto. Suppone un dualismo e non una unità in natura e nella coscienza. Non appena l'uomo sarà tutt'uno con Dio, non pregherà più. Vedrà la preghiera in ogni atto.
Pregare. Pretendere che le leggi dell'universo vengano annullate a favore di un singolo postulante, il quale se ne confessa del tutto indegno.
Prega meglio chi meglio ama uomini, uccelli e bestie.
Niente costa di più di ciò che si è comperato con le preghiere.
Il vero pregare non è borbottare molte parole alla guisa de' pagani, ma adorar Dio con semplicità, sì in parole, sì in azioni, e fare che le une e le altre sieno l'adempimento del suo santo volere.