La preghiera deve essere insistente. L'insistenza denota fede.
Bisogna essere forti per diventare grandi: ecco il nostro dovere.
Se siamo devoti di Maria, dobbiamo imitarla.
L'umiltà e la carità vanno di pari passo. L'una glorifica e l'altra santifica.
Cerca la solitudine, ma col prossimo non mancare di carità.
Stimati fortunato per essere stato fatto degno di partecipare ai dolori dell'Uomo-Dio.
La preghiera pensata come un mezzo per realizzare un fine personale è una meschinità, è un furto. Suppone un dualismo e non una unità in natura e nella coscienza. Non appena l'uomo sarà tutt'uno con Dio, non pregherà più. Vedrà la preghiera in ogni atto.
Chi crede in Dio può rivolgergli le sue preghiere, per chi lo conosce la preghiera si chiama lavoro.
Quand'anche potessi credere, sarei ancora ben lungi dal poter pregare. Il pregare continuerebbe a sembrarmi il modo più sfacciato di seccare Dio, il peccato più nauseante di tutti, e dovrei intercalare ogni preghiera con lunghi periodi di espiazione.
Il vero pregare non è borbottare molte parole alla guisa de' pagani, ma adorar Dio con semplicità, sì in parole, sì in azioni, e fare che le une e le altre sieno l'adempimento del suo santo volere.
Niente costa di più di ciò che si è comperato con le preghiere.
È meglio, quando si prega, avere un cuore senza parole piuttosto che delle parole senza un cuore.
Il desiderio della preghiera è già una preghiera.
Questo bisogna chiedere nelle preghiere: una mente sana in un corpo sano.
La preghiera non è un ozioso passatempo per vecchie signore. Propriamente compresa e applicata, è lo strumento d'azione più potente.
Pregare. Pretendere che le leggi dell'universo vengano annullate a favore di un singolo postulante, il quale se ne confessa del tutto indegno.