Dobbiamo usare parole che tutti capiscono e usarle nel modo in cui sono sempre state utilizzate e comprese.
Raramente un animale, compreso l'uomo, riesce ad essere fedele a se stesso quanto un gatto.
I gatti non offrono molte opportunità. Provate ad abusare della fiducia di un gatto per un paio di volte e presto uscirete dalla sua vita.
Dopotutto che cos'è l'amore se non una sorta di imprinting psichico, le cui leggi sfuggono alla nostra comprensione?
Il pensiero s'impernia sulla definizione delle parole.
La democrazia ha bisogno della dissoluzione del potere privato. Finché esiste il potere privato nel sistema economico è una barzelletta parlare di democrazia. Non si può nemmeno parlare di democrazia, se non c'è un controllo democratico dell'industria, del commercio, delle banche, di tutto.
Oggi io penso che, se non altro per il fatto che Auschwitz è esistito, nessuno dovrebbe ai nostri giorni parlare di Provvidenza: ma è certo che in quell'ora il ricordo dei salvamenti biblici nelle avversità estreme passò come un vento per tutti gli animi.
Mi sono reso conto che fare l'ermetico crea meno problemi, mentre parlare un linguaggio semplice ti espone a maggiori possibilità di essere giudicato. Più gente ti capisce, più hai potenziali giudici di ciò che fai.
Vi è solo una cosa peggiore al mondo del far parlare di sé. E' il non far parlare di sé.
La parola è stata data all'uomo per nascondere i propri pensieri.
Il vero contatto fra gli esseri si stabilisce solo con la presenza muta, con l'apparente non-comunicazione, con lo scambio misterioso e senza parole che assomiglia alla preghiera interiore.
Pensare prima di parlare è la parola d'ordine del critico. Parlare prima di pensare è quella del creatore.
È impossibile alla parola umana ridire cose che il cuore può appena intuire.
Quando uno dice di non voler parlare di qualcosa, di solito vuol dire che non può pensare ad altro.
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