C'è la vita che viviamo, e poi ai lati spazi immensi in cui non si mette mai piede.
— John Updike
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La nostra interpretazione
L'aforisma di John Updike invita a riflettere sul contrasto tra la quotidianità della nostra esistenza e le infinite possibilità che ci circondano ma non raggiungiamo mai. Esso suggerisce un senso di nostalgia per ciò che è inaccessibile o sconosciuto, oltre i confini del nostro quotidiano vissuto. Questa riflessione invita a considerare quanto della nostra vita sia realmente esplorata e apprezzata, mettendo l'accento su una consapevolezza profonda dell'universo di potenziali esperienze che rimane irraggiungibile o ignoto. Questa frase incrina la percezione comune del vivere quotidiano, sottolineando il misterioso e vasto spettro della vita oltre le sue manifestazioni immediate.