Tutti gli uomini sono fratelli e perciò sanno troppe cose l'uno sul conto dell'altro.— Joseph Conrad
Tutti gli uomini sono fratelli e perciò sanno troppe cose l'uno sul conto dell'altro.
Si scrive soltanto una metà del libro, dell'altra metà si deve occupare il lettore.
Soltanto nella nostra attività troviamo la salutare illusione di un'esistenza indipendente dall'universo intero, del quale tuttavia costituiamo soltanto una parte trascurabile.
È impossibile comunicare la sensazione della vita di un qualsiasi momento della propria esistenza, ciò che rende la sua verità, il suo significato, la sua essenza sottile e penetrante. È impossibile.
Erano due individui perfettamente insignificanti e senza capacità, la cui esistenza è resa possibile solo grazie alla elevata organizzazione delle moltitudini incivilite.
La macchia di quel rassegnato pessimismo che corrompe il mondo.
Quando l'uomo agisce è una marionetta. Quando descrive è un poeta. Tutto il segreto sta in questo.
Un uomo può essere nemico di altri uomini, di altri momenti di altri uomini, ma non d'un paese: non di lucciole, di parole, di giardini, di corsi d'acqua, di tramonti.
Per un vero uomo religioso nulla è tragico.
Gli uomini camminano insieme, parlano insieme, dormono insieme, ma non si conoscono. Se gli uomini si conoscessero non camminerebbero insieme, non parlerebbero insieme, non dormirebbero insieme.
L'uomo autentico vuole due cose: gioco e pericolo. Perciò vuole la donna, come il giocattolo più pericoloso.
L'uomo non è affatto cattivo dalla nascita, ma semplicemente non è sufficientemente buono per le esigenze della vita sociale moderna.
Il fatto è che gli uomini non dovrebbero mai tentare di dettar legge alle donne. Non sanno mai come farlo e, quando lo fanno, dicono sempre cose particolarmente stupide.
Gli uomini sono dei tali codardi! Violano ogni legge del mondo e ne temono la lingua.
Tutto è o può esser contento di se stesso, eccetto l'uomo.