Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potete contenere.— Khalil Gibran
Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potete contenere.
L'invidioso mi loda senza saperlo.
L'amore è l'anello di una catena che inizia da uno sguardo e sfocia nell'eterno.
Chi ti dà una serpe quando chiedi un pesce, può darsi abbia solo serpi da dare. La sua, dunque, è generosità.
Gli altri uomini vedono in te una bellezza che dileguerà più veloce dei loro anni. Ma io vedo in te una bellezza che non svanirà, e nell'autunno dei tuoi giorni quella bellezza non avrà timore di guardarsi nello specchio, e non ne riceverà offesa. Solo io amo in te ciò che non si vede.
L'amicizia con l'ignorante è cosa non meno sciocca che il ragionare con un ubriaco.
L'attrazione nasce da un dolore profondo, non dalla rivalsa di tante donne di oggi decise a restare giovani.
Ogni dolore che non distacca è dolore perduto.
Il limite estremo della grandezza dei piaceri è la rimozione di tutto il dolore. Dove sia il piacere, e per tutto il tempo che vi sia, non vi è posto per dolore fisico, o dell'anima, o per l'uno e l'altro insieme.
Il dolore è in effetti il processo di purificazione che solo permette, nella maggior parte dei casi, di santificare l'uomo, di distoglierlo cioè dalla volontà di vita.
Immaginare il bene ci rende soltanto più sensibili al male. Il dente crudele del dolore non fa mai soffrire tanto come quando rode la ferita e non la taglia di netto.
Ci sono anche dolori di lusso, che recano lustro a chi li sopporta.
Ogni dolore è facile a disprezzare; quello che comporta sofferenza intensa dura poco tempo, e quello che perdura molto tempo nella carne comporta sofferenza temperata.
La vita è dolore e la gioia dell'amore è un anestetico.
Il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscerci.
Certe persone - e io sono di quelle - odiano il lieto fine. Ci sentiamo frodati. Il dolore è la norma.