Non dal volto si conosce l'uomo, ma dalla maschera.
Quando hai un compito grande e difficile, qualcosa che è quasi impossibile, se solo ci lavori un po' per volta, un pezzettino ogni giorno, improvvisamente il compito si terminerà da solo.
Dio ha creato il mondo rotondo cosicché noi non si possa mai essere capaci di vedere troppo lontano lungo la strada.
Iniziò la nostra amicizia con un dono. Me ne diede un'altro più bello: lo sguardo sul mondo attraverso gli occhi di Dio.
Il piacere del vero sognatore non dipende dalla sostanza del sogno, ma da questo: tutto quello che accade nel sogno non accade solo senza il suo intervento, ma fuori del suo controllo.
Mentre siamo giovani l'idea della morte o del fallimento ci riesce intollerabile; non possiamo neanche a sopportare la possibilità del ridicolo.
Gli uomini portano una maschera, le donne due.
Il volto è servile e servizievole, la maschera è dispotica e intransigente. Il volto ti viene dato, e si esprime su un unico piano orizzontale; la maschera si impone, ed è verticistica anche quando sempre piana.
Quando analizziamo la persona le strappiamo la maschera e scopriamo che quello che sembrava individuale, alla base è collettivo.
Un uomo non è del tutto se stesso quando parla in prima persona. Dategli una maschera, e vi dirà la verità.
Una maschera ci dice più di un volto.
Nessuno può portare a lungo la maschera.
Imparerai a tue spese che lungo il tuo cammino incontrerai ogni giorno milioni di maschere e pochissimi volti.
La vita, qua, schiaccia il piede a uno; cava là un occhio a un altro... Gamba di legno, occhio di vetro, e avanti! Ciascuno si racconcia la maschera come può la maschera esteriore. Perché dentro poi c'è l'altra, che spesso non s'accorda con quella di fuori. E niente è vero!