L'odio deve rendere produttivi, altrimenti è più intelligente amare.— Karl Kraus
L'odio deve rendere produttivi, altrimenti è più intelligente amare.
Una città dove gli uomini, parlando di una vergine che non lo è più, usano l'espressione "averla data via", merita di essere rasa al suolo.
Nulla è più incomprensibile dei discorsi della gente a cui il linguaggio non serve a nient'altro che a farsi capire.
La solitudine sarebbe una condizione ideale se si potessero scegliere le persone da evitare.
Come ci sono sempre facce nuove, sebbene il contenuto degli uomini non vari molto, cosi devono esserci sempre nuove proposizioni con un simile materiale di pensiero.
Adoperare parole inusuali è un atto di maleducazione letteraria. Soltanto le difficoltà di pensiero devono essere messe fra i piedi del pubblico.
Io odio e amo. Ma come, dirai. Non lo so, sento che avviene e che è la mia tortura.
L'odio non può mai fermare l'odio; solo l'amore può farlo, è legge antica.
L'odio che parla solo attraverso gli sguardi, è sofferenza.
Quando l'amore diventa un comando, l'odio può diventare un piacere.
Colui che è odioso al popolo è come un lupo per i cani: è lo spirito libero, il nemico della catena, il non-adoratore, randagio per i boschi.
L'odio è un veleno prezioso più caro di quello dei Borgia; perché è fatto con il nostro sangue, la nostra salute, il nostro sonno e due terzi del nostro amore.
L'odio appartiene ad attimi di impotenza.
Mai, invero, si placano quaggiù gli odii con l'odiare: col non-odiare si placano. Questa è legge eterna.
Spesso l'odio è solamente l'ombra di qualcos'altro. L'odio appartiene ad attimi di impotenza.
In pista non esiste bianco o nero, ma solo veloce o lento. Non conta nient'altro. Né il colore, né il denaro e neanche l'odio.