Le circostanze fanno l'uomo non meno di quanto l'uomo faccia le circostanze.
I comunisti possono riassumere le loro teorie in questa proposta: abolizione della proprietà privata.
La religione è il sospiro di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito.
La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa.
La violenza è la levatrice di ogni vecchia società, gravida di una nuova società.
Il commercio mondiale è imperniato quasi interamente su dei bisogni: bisogni non del consumo individuale, ma della produzione.
Non vi è, a mio parere, abisso più insondabile per il pensiero dell'importanza decisiva che assumono le piccole cose su questa terra, dei cambiamenti che le circostanze meno importanti producono sulla nostra sorte.
Non esistono incidenti tanto sfortunati da cui il saggio non possa trarre vantaggio, come non esistono circostanze tanto fortunate che lo sciocco non possa volgere a proprio danno.
Gli uomini fanno la propria storia, ma non la fanno in modo arbitrario, in circostanze scelte da loro stessi, bensì nelle circostanze che trovano immediatamente davanti a sé, determinate dai fatti e dalle tradizioni.
In una circostanza straordinaria ci vuole una risoluzione straordinaria.
Le persone che si lamentano del proprio stato danno sempre la colpa alle circostanze. Le persone che vanno avanti in questo mondo sono quelle che si danno da fare e cercano le circostanze che vogliono e se non riescono a trovarle, le creano.
Circostanze? Quali circostanze? Sono io che creo le circostanze.
L'uomo non è figlio del caso, sono le circostanze le creature dell'uomo.
Esiste della gente fortunata, fornita di doti eccezionali, di sensibilità e di immaginazione, che è sempre all'altezza delle circostanze, che piange sempre ai funerali, ride sempre ai matrimoni.
L'uomo non è la creatura delle circostanze. Le circostanze sono le creature degli uomini.