Nel cristianesimo, invece, l'animale è una cosa; un semplice oggetto da sfruttare, allevare, cacciare e mangiare, l'uomo è il nemico mortale dell'animale, il suo diavolo.
Se il prete non è un attore per natura, lo diviene ex professo. Ama la mise en scène, il ruolo e il travestimento, il camouflage: il suo carisma.
Perché la redenzione attraverso il figlio? Perché non prima? O se sì, perché un'altra redenzione speciale dopo?
Specialmente i cattolici hanno inventato tutto un bric-à-brac di "prove dell'esistenza di Dio", tutte del medesimo convincente calibro: gli stessi stratagemmi, le stesse ecclesiastiche capriole, atti di stupro filosofico, talvolta sospetti perfino ai signori della chiesa.
Il fanatismo è l'energia degli stupidi, di coloro che sono capaci di tutto, ma a parte questo di niente.
Chi crede non vuole pensare, ma spostare montagne, diventare beato, avere molto: Dio, immortalità, felicità eterna. Forse è per questo che non vuole pensare? Forse non ne è affatto capace? In ogni caso non deve. Spesso non ne ha bisogno, perché altri se ne incaricano per lui.
Io credo... che l'animale, compagno di tante solitudini, di tante tristezze, in misura varia secondo la sua coscienza - affermo e ripeto coscienza - ci accompagnerà anche nell'altra vita, e non ci si chieda di spiegare il perché.
Come l'origine dell'uomo è passata attraverso la condizione animale, così la chiave della comprensione dell'uomo passa attraverso la conoscenza degli animali.
Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te vale anche per gli animali.
Rifiutando il concetto di schiavitù umana si arriva, per onestà intellettuale, ad ammettere anche l'ingiustizia della schiavitù nei riguardi degli animali.
Due cose mi sorprendono: l'intelligenza delle bestie e la bestialità degli uomini.
La crudeltà verso gli animali equivale a non amare Dio.
Quando vedo un animale, quando vedo il suo comportamento, soprattutto dal punto di vista affettivo e istintivo, mi riconosco. Son tanto simili a noi.
Anche gli animali sono creature di Dio, che nella loro muta sofferenza sono un segno dell'impronta universale del peccato e della universale attesa della redenzione.
Tratta l'animale che è in tuo potere come tu vorresti essere trattato se fossi quell'animale.
Non solo gli uomini, ma anche gli animali nella vecchiaia diventano più buoni.
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