Gli animali vengono verso di noi, se li chiamiamo per nome. Esattamente come gli uomini.
Senza un po' di coraggio non si può scrivere nemmeno un'osservazione sensata su se stessi.
Il pensatore somiglia molto al disegnatore che vuol riprodurre nel disegno tutte le connessioni possibili.
Anche se il risultato della filosofia è semplice, non può esserlo il metodo per arrivarci. La complessità della filosofia non è quella della sua materia, ma del nostro intelletto annodato.
Su ciò di cui non si può parlare è bene tacere.
Non solo l'uomo, ma anche gli animali hanno il soffio-spirito di Dio.
Bisogna imparare a riconoscere e a rispettare negli altri animali i sentimenti che vibrano in noi stessi.
Uccidere gli animali per nutrirsi del loro sangue e delle loro carni è una delle più deplorevoli e vergognose infermità della condizione umana.
Sono pienamente convinto, dico pienamente, che gli animali hanno una coscienza. L'uomo non è il solo ad avere una vita interiore soggettiva.
Questo dolore degli animali... è qualcosa che si espande per l'universo e avvolge tutti noi.
Verrà un momento in cui l'opinione pubblica non tollererà più divertimenti basati sul maltrattamento e l'uccisione degli animali.
La crudeltà verso gli animali equivale a non amare Dio.
Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te vale anche per gli animali.
Gli animali ci aiutano a ristabilire quell'immediato contatto con la sapiente realtà della natura che è andato perduto per l'uomo civilizzato.
È più importante impedire ad un animale di soffrire, piuttosto che restare seduti a contemplare i mali dell'universo pregando in compagnia dei sacerdoti.
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