Com'è serio il goloso quando esorta l'affamato a tollerare i morsi della fame.— Khalil Gibran
Com'è serio il goloso quando esorta l'affamato a tollerare i morsi della fame.
Il suo era lo sguardo di un essere umano che, con la forza del silenzio, fa apparire insignificanti le parole convenzionali usate dal resto dell'umanità; era un'espressione che suscitava miriadi di pensieri nel tacito linguaggio dei cuori.
Rimpiangere l'irrecuperabile è la peggiore delle umane debolezze.
Per arrivare all'alba non c'è altra via che la notte.
Il valore di un uomo si misura dalle poche cose che crea non dai molti beni che accumula.
Spesso prendiamo in prestito dai nostri domani per pagare i debiti dei nostri ieri.
La fame umana ha una voce meravigliosamente dolce e pura. Non v'è nulla di umano nella voce della fame.
Non mangiare abbastanza non è necessariamente la strada per la santità. Quante visioni dell'eternità sono nate dal basso livello di zuccheri nel sangue?
L'uomo sazio si imbatte senza alcuna emozione negli affamati.
La fame non vide mai pane cattivo.
La voce della coscienza e dell'onore è ben debole quando le budella urlano.
Lascia che i tuoi figli abbiano sempre un po' di freddo e un po' di fame se vuoi che siano felici.
All'affamato spetta il pane che si spreca nella tua casa.
Chi fa un paradiso del suo pane, della sua fame fa un inferno.
Chi è affamato di gloria divora anche l'uomo che è in lui.
Uno stomaco vuoto non è un buon consigliere politico.