Ventre affamato non ha orecchie.
Vivere con leggerezza, ma non sconsideratamente; essere gioiosi senza essere chiassosi, essere coraggiosi senza essere temerari; mostrare fiducia e allegra rassegnazione senza fatalismo - questa è l'arte di vivere.
Piuttosto soffrire che morire, è il motto degli uomini.
Fai attenzione, finché vivrai, a giudicare le persone dall'apparenza.
Nulla è più pericoloso di un amico senza discernimento; un nemico saggio vale di più.
La grazia, più bella ancora che la bellezza.
Un bel discorso non è mai bastato ad acquietare gli stomachi vuoti.
Il divismo è finito negli Anni Cinquanta e nacque dopo la guerra perché c'era la fame e la gente voleva sognare un mondo che non era la realtà. C'era un'ingenuità diversa da oggi.
La fame è la compagna dell'uomo inoperoso.
Sono come il figlio d'una povera affamata, che piange perché vuol mangiare, spinto dall'intensità della fame, incurante delle condizioni disperate della sua povera e pietosa madre, sconfitta dalla vita.
Quando si ha la pancia vuota non ci si pone altro problema che quello della pancia vuota. È quando ci lasciamo alle spalle lo sfruttamento e la dura fatica che cominciamo davvero a porci domande sul destino dell'uomo e sulle ragioni della sua esistenza.
La pigrizia è madre. Ha un figlio, il furto, e una figlia, la fame.
Chi è soddisfatto è inesorabile. Per il satollo, l'affamato non esiste. Le persone felici ignorano e s'isolano. Alla soglia del loro paradiso, come alla soglia del loro inferno, bisogna scrivere: "Lasciate ogni speranza".
Chi fa un paradiso del suo pane, della sua fame fa un inferno.
In amore nessuno muore di fame; molto spesso, di indigestione.
L'Italia conosce la fame: non conosce il disonore.