La mia fantasia è inceppata: ho bisogno di un piccolo dispiacere.
C'è una sola grande moda: la giovinezza.
La nostra ricchezza è il disordine, che poi è anche la nostra miseria.
In trattoria. L'avvocato O. finge di non vedermi, ma le sue orecchie mi fissano.
Gli ideali che nascono dal pane, fanno perdere il pane.
Certo, la nostra coscienza è un grande impedimento, ma poi ci si accorda sempre con lei, come col fisco.
Le cose buone ci dispiacciono, quando non ne siamo all'altezza.
La punizione più grande per l'uomo perverso consiste nel dispiacere a sé e ai suoi.
Quando arrivano i dispiaceri, non arrivano come singole spie, ma in battaglioni.
Ciò che vi è di inebriante nel cattivo gusto, è il piacere aristocratico di dispiacere.
Chi non ha pretese non ha neanche dispiaceri.
Niente ci fa più piacere dei dispiaceri dei nostri nemici.
Il "mi dispiace" è il pronto soccorso delle emozioni umane.
I dispiaceri sono servitori oscuri, detestati, contro cui si lotta, sotto il cui dominio si cade ogni giorno di più, servitori atroci, insostituibili, e che, per vie sotterranee, ci conducono alla verità e alla morte.
Si negò anche questo: il piacere del dispiacere.
La fantasia si può paragonare al sogno di Adamo: Adamo si destò, e scoprì che era verità.
Non c'è niente di più pericoloso del demone della fantasia acquattato nell'animo femminile.
Lasciare una donna amata è segno si fantasia esaurita.
La fantasia è una forza della natura. Non basta questo a riempire un uomo di estasi? Fantasia, fantasia, fantasia.
È esser tutto fantasia, passione, e tutto desiderio, adorazione, esser dovere, rispetto, umiltà, esser pazienza ed impazienza insieme, castità, sofferenza, obbedienza.
La fantasia non fa castelli in aria, ma trasforma le baracche in castelli in aria.
La Verità è più strana della Fantasia perché la Fantasia è costretta a attenersi al probabile, la Verità invece no.
È risaputo che chi usa la fantasia per trasgredire la legge ne preserva sempre una certa quantità per il piacere proprio e degli amici più intimi.
La rivoluzione è sempre per tre quarti fantasia e per un quarto realtà.
Il volto di un uomo è la sua autobiografia. Il volto di una donna è la sua opera di fantasia.
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