Tutte le rivoluzioni cominciano per strada e finiscono a tavola.
Il contrario di quel che penso mi seduce come un mondo favoloso.
Un vero giornalista: spiega benissimo quello che non sa.
La nostra ricchezza è il disordine, che poi è anche la nostra miseria.
Chiamo al telefono D. dopo molti sforzi per non farlo. Odo la sua voce bassa, cupa. Stacco il ricevitore. E' come se avessi preso un fernet. L'antipatia che ho per lui mi rinfranca.
È così egocentrico che se va a un matrimonio vorrebbe essere la sposa e a un funerale il morto.
Un romanzo è uno specchio che percorre una strada maestra. A volte riflette l'azzurro del cielo, a volte il fango delle pozzanghere.
C'è una meta, ma non una via; ciò che chiamiamo via è un indugiare.
Se un ragazzo non è in grado di imparare qualcosa dalla strada, non è in grado di imparare nulla.
Il fascino della conoscenza sarebbe limitato se sulla sua strada non ci fosse tanto pudore da superare.
Nella corsa alla ricchezza, agli onori e all'ascesa sociale, ognuno può correre con tutte le proprie forze, per superare tutti gli altri concorrenti. Ma se si facesse strada a gomitate o spingesse per terra uno dei suoi avversari, l'indulgenza degli spettatori avrebbe termine del tutto.
Il semaforo è il mezzo per far arrivare i pedoni senza pericolo al centro della strada.
È bella la strada per chi cammina, è bella la strada per chi va, è bella la strada che porta a casa e dove ti aspettano già.
La vera casa dell'uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi.
Le nostre valigie logore stavano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevano altro e più lungo cammino da percorrere ma non importa, la strada è vita.
La strada è vita.