Non fu l'uomo, bensì Dio a cogliere il frutto dell'albero proibito e ad assaggiarlo.— Lev Isaakovič Šestov
Non fu l'uomo, bensì Dio a cogliere il frutto dell'albero proibito e ad assaggiarlo.
Dio può tutto tranne suicidarsi.
Se ci fosse un dio onnipotente avrebbe fatto tutto bene e non male.
Dio è la nostra radice comune.
Se l'uomo non è fatto per Dio perché non è felice se non in Dio? Se l'uomo è fatto per Dio, perché è così contrario a Dio?
Qualsiasi rapporto emotivo con Dio è privo di senso, la ribellione non meno dell'adorazione, perché sia l'altare davanti al quale giacciamo nella polvere, sia quello che vogliamo distruggere siamo sempre noi ad averlo innalzato.
Se Dio esiste, non c'è bisogno di crederci. Se ci si crede, vuole dire che l'evidenza del suo esistere è morta.
Io credo nel Dio di Spinoza che si rivela nella ordinaria armonia di ciò che esiste, non in un Dio che si preoccupa del fato e delle azioni degli essere umani.
In ultima analisi il dio non è altro che un padre a livello più alto.
L'uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile. Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando.
Solo la fiducia in Dio può trasformare il dubbio in certezza, il male in bene, la notte in alba radiosa.