Le parole di Lev Tolstoj esplorano una prospettiva filosofica profonda e spesso disincantata della natura umana. Questo aforisma invita il lettore ad affrontare la questione fondamentale dell'identità personale: chi siamo davvero? La risposta che Tolstoj fornisce è tanto provocatoria quanto illuminante, suggerendo che l’essere individuale non è altro che una transitoria manifestazione di particelle materiali. In questa visione, la nostra esistenza appare come un insieme casuale e temporaneo, priva di un fondamento permanente o sostanziale oltre al semplice fatto fisico della vita. Questo pensiero potrebbe apparire depredatore per alcuni ma è anche una provocazione alla riflessione su ciò che realmente significa essere umani - non solo come entità biologiche transitorie, ma in termini di coscienza e identità personale.